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Il leak paravalvolare dopo un impianto di valvole chirurgiche, in posizione aortica mitralica e polmonare. Il rigurgito paraprotesico.

Onorato cover Un argomento spesso trascurato ma molto importante è il leak paravalvolare, dopo un impianto di valvole chirurgiche, in posizione aortica mitralica e polmonare, tema che approfondiamo oggi con il Dr. Eustaquio Maria Onorato Cardiochirurgo e Direttore del Convegno Multicenter international PLD Registry – Ospedale Monzino di Milano. “Il rischio di mortalità operatoria in questa circostanza è decisamente alto”- sottolinea- “per cui insieme allo staff clinico, che comprende cardiochirurgo, anestesista, ecocardiografisti e interventisti, abbiamo cercato di trovare soluzioni meno invasive, come la chirurgia iterativa per questi pazienti, molto malati e fragili. E ’ stato già reso noto il progetto multicentrico internazionale condotto in dieci paesi e ben ventuno centri in Europa e Asia, e i risultati sembrano sostenere il vantaggio clinico nel caso di rigurgito paraprotesico post impianto di device, opportuni per i leak. Siamo ottimisti sul prosieguo dei risultati, e sul destino di tale procedura interventistica”.
Dr. Eustaquio Maria Onorato Cardiologo cardiochirurgo, Direttore del Convegno Multicenter international PLD Registry – Ospedale Monzino . Milano

Corso “Focus on paravalvular leak 2019”

Bartorelli Antonio ‘Un numero sorprendente di dispositivi sono oggi usati per chiudere le perdite paravalvolari aortiche o mitraliche. Tuttavia, gli interventi transcatetere hanno seguito un difficile percorso di sviluppo. Le difficoltà sono state per lo più legate a problemi tecnici, come la visualizzazione del difetto, i sistemi di consegna non ottimali e la mancanza di occlusori dedicati. Al Centro Cardiologico Monzino si è svolto recentemente un Congresso di livello internazionale che ha riassunto gli aspetti più rilevanti clinici, diagnostici e tecnici del trattamento delle perdite paravalvolari indicando i suoi limiti e lo sviluppo futuro. L'incontro riguarderà anche gli aspetti chirurgici delle perdite paravalvolari, indispensabili per comprendere il problema, sia in termini anatomici che clinici. Questo "Focus Meeting" ha spiegato il prof. Antonio Bartorelli, curatore del corso con il dr. Eustaquio M. Onorato, dovrebbe interessare non solo i cardiologi interventisti dedicati agli interventi sulle malattie cardiache strutturali, ma anche ai cardiologi generali, ai cardiochirurghi, ai medici di medicina interna che spesso incontrano pazienti con questo problema nella loro pratica clinica. Diverse presentazioni affronteranno l'uso delle tecniche di imaging disponibili, come diverse modalità di eco, tomografia computerizzata e risonanza nucleare cardiaca nella diagnosi di PVL e sua quantificazione, guida dell'eco durante la chiusura transcatetere di PVL e imaging di fusione online che facilita il corretto svolgimento della procedura.”
Prof. Antonio Bartorelli - responsabile U.O. di Cardiologia Invasiva 1 - Centro Cardiologico Monzino di Milano.

Le tecniche diagnostiche per valutare lo stato di salute delle arterie.

Baldassarre Damiano “Tra le varie tematiche affrontate nello scorso ‘World heart day’, tenutosi al Centro Cardiologico Monzino, si è parlato anche delle tecniche diagnostiche che permettono di valutare lo stato di salute delle arterie, ovvero la possibilità di verificare se al loro interno, risultino delle lesioni. Più alta è una placca maggiore la possibilità che un paziente possa sviluppare un evento cardiovascolare. “Grazie a queste tecniche” – spiega il prof. Damiano Baldassarre - Responsabile Unità Ricerca, Cardiologico Monzino, Mi - “possiamo valutare le arterie dal punto di vista morfologico, ad esempio dallo spessore della parete, un importante parametro informativo per i pazienti che ancora non hanno sviluppato una lesione arteriosclerotica”.
Prof: Damiano Baldassarre Responsabile Unità di Ricerca, Centro Cardiologico Monzino – Professore all’ Università degli Studi di Milano

La ‘literacy sanitaria’. La suscettibilità individuale. I fattori di rischio e la valutazione delle arterie con metodi ultrasonografici.

Werba Pablo cover “La settimana dedicata alla prevenzione cardiologica è stata un’importante occasione divulgativa tra i medici del Centro Cardiologico Monzino e la cittadinanza” - sottolinea il dr. Pablo Werba, medico chirurgo e Responsabile Unità di prevenzione aterosclerosi, Centro Cardiologico Monzino. “Abbiamo affrontato aspetti di prevenzione per insegnare alle persone ad acquisire una ‘literacy sanitaria’ per riuscire a prendere decisioni appropriate, circa la cura del proprio cuore. Negli anni passati”, precisa, “abbiamo voluto sviluppare svariati fattori di rischio quali fumo, ipertensione, diabete fino depressione e persino inquinamento ambientale, che non colpiscono gli individui in maniera omogenea, bensì a seconda della suscettibilità individuale. Oggi è possibile approfondire le indagini in maniera non invasiva, attraverso la valutazione delle arterie con metodi ultrasonografici o radiologici, con bassa esposizione”.
dr. Pablo Werba – Medico chirurgo- Responsabile Unità prevenzione arterosclerosi Centro Cardiologico Monzino, Mi.

I Nutraceutici hanno un ruolo primario nella riduzione della colesterolemia. Tra i più efficaci, quelli contenenti Monacolina K.

Pirro Matteo cover “L’intervento sullo stile di vita, concentrandosi soprattutto su un’alimentazione a basso contenuto di grassi saturi, supportata ovviamente da un’attività fisica, rappresentano il cardine di un intervento conservativo, finalizzato a migliorare i livelli di colesterolo”. Queste le parole del Prof. Matteo Pirro<7b>, Direttore della struttura complessa di medicina interna – Università degli studi di Perugia, nell’ambito della conferenza stampa tenutasi a Milano sullo ‘Stile di Vita e prevenzione cardiovascolare’. “Come ribadito nelle più recenti linee guida ESC/EAS presentate a Parigi lo scorso 2 settembre, la prevenzione primaria ha un ruolo basilare nel ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, includendo nella dieta i nutraceutici. Tra i tanti nutraceutici, i preparati a base di riso rosso fermentato, Monacolina K e la Berberina. Candidati al consumo di questi elementi ricordiamo soprattutto i soggetti, in prevenzione primaria”.
Prof. Matteo Pirro - Direttore medicina interna – Università degli studi di Perugia.
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