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Venerdì 16 Settembre 2023 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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GINECOLOGIA Akkermansia muciniphila, ruolo chiave nelle patologie metaboliche e gastrointestinali.
La microbiologia ha preso un importante posto nella medicina moderna. In ginecologia come in altre specialità, oggi il microbiota è il focus degli argomenti. Il nostro patrimonio microbiologico è fondamentale per farci stare in salute per un invecchiamento migliore, e dobbiamo a nostra volta conservarlo in salute perché abbiamo purtroppo abbiamo costruito un ambiente ostile con una alimentazione e stili di vita non consoni. “C’è una enorme differenza del patrimonio microbiologico di un uomo rispetto a quello di una donna, spiega Sabrina Anna Nervi, ginecologa. Cambiamo infatti alcuni ceppi, alcuni grandi generali, e di questi vertono in un senso o nell’altro, verso una produzione autoctona di ormoni che ci sostiene nei momenti di défaillance come menopausa e andropausa.
Il microbiota è inoltre un grande regolatore dello sviluppo cerebrale, ci sono infatti delle connessioni tra la qualità e quantità di alcuni batteri con la nostra capacità cognitiva. Il microbiota si interfaccia direttamente con i nostri ormoni e con il sistema immunitario, da cui si scopre perché le donne hanno più malattie autoimmuni rispetto all’uomo. La perdita di bifidi e la presenza di Akkermansia le rende più fragili.Il batterio Akkermansia muciniphila, che colonizza lo strato di muco del tratto gastrointestinale, rappresentando dall’1 al 4% del microbiota fecale, ha un ruolo chiave nello sviluppo delle patologie metaboliche e gastrointestinali. Attenzione quindi all’alimento, ai macro e micronutrienti. Dr.ssa SABRINA ANNA NERVI - ginecologa
ONCOLOGIA Ora disponibile Atezolizumab, anticorpo monoclonale anti-PD-L1, in adiuvante per tumore NSCLC in stadio precoce.
Arriva in Italia l’anticorpo monoclonale atezolizumab di Roche, la prima immunoterapia antitumorale in adiuvante per il trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) in fase iniziale. Ora disponibile a seguito dell’autorizzazione alla rimborsabilità da parte di AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicata in Gazzetta Ufficiale a luglio. L’approvazione italiana, si basa sullo studio IMpower010 di fase III, multicentrico, open-label, randomizzato che dimostra come il trattamento con atezolizumab in adiuvante, dopo resezione completa e chemioterapia a base di platino, ha ridotto il rischio di recidiva della malattia o di morte del 57% nei pazienti con NSCLC in stadio II-IIIA (secondo il sistema di stadiazione UICC/AJCC, settima edizione) con alta espressione di PD-L1 e in assenza di mutazioni di EGFR o riarrangiamenti di ALK, rispetto alle migliori terapie di supporto. «La recidiva è un evento frequente anche per i pazienti in stadio precoce completamente resecati e un momento devastante nel percorso di cura. Con l’obiettivo di rendere questi stadi di malattia realmente guaribili, la ricerca punta pertanto alla riduzione della percentuale di recidive, sempre nel rispetto della qualità di vita del paziente. L’immunoterapia si è rivelata un ottimo mezzo per raggiungere questo scopo. – dichiara Silvia Novello, Professore ordinario di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino e Presidente WALCE Onlus– Poter disporre ora dell’innovazione di atezolizumab come prima immunoterapia approvata in adiuvante contribuisce a ridurre significativamente il rischio di recidiva e ad ampliare le prospettive di cura per i pazienti». Prof.ssa Silvia Novello - Oncologia Medica Università Torino e Presidente WALCE Onlus
SPECIALI
La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Nuovo report dell’Economist Impact.
In occasione della “Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu”, un nuovo report dell’ Economist Impact intitolato “Cleaner air, clearer lungs, better lives: exploring the intersection of air quality, health inequalities and lung health” svela nuovi spunti di riflessione sull'interazione tra qualità dell'aria, salute polmonare e disparità socioeconomiche. Il report è stato promosso e presentato dal Gruppo Chiesi con un panel di professionisti sanitari, scienziati ambientali e associazioni di pazienti in un evento intitolato “Patient Perspectives on the Impact of Climate Change on Respiratory Wellbeing”.
"La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Il report sottolinea la necessità di inglobare il punto di vista dei pazienti e le loro esperienze reali nella valutazione degli elementi che, insieme, contribuiscono al benessere dei pazienti, e di tenerne conto nello sviluppo di soluzioni", ha dichiarato Carmen Dell’Anna, Head of Global Medical Affairs del Gruppo Chiesi. "I responsabili politici devono considerare che i fattori climatici e quelli socio-economici interagiscono e possono esercitare un impatto sulla salute e sul benessere dei pazienti. Noi di Chiesi ci impegniamo a promuovere una maggiore comprensione dei determinanti ambientali delle malattie respiratorie e a intraprendere azioni chiare in tal senso, che non si limitino al solo trattamento dei sintomi." Dr.ssa Carmen Dell’Anna - Head of Global Medical Affairs Gruppo Chiesi
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