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Venerdì 26 Febbraio 2021 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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CARDIOLOGIAManifesto GISE – Priorità Cardio: come riprendere le attività cardiologiche durante l’emergenza Covid-19. Nel mese di ottobre 2020 il GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica ha lanciato una ‘survey’ che ha coinvolto più di 270 Centri di Emodinamica al fine di individuare i fattori incidenti sulla ripresa delle attività di chirurgia interventistica cardiovascolare e strutturale. “È emerso che il numero delle attività elettive è al momento uguale o inferiore al 70% nel 60% degli ospedali italiani rispetto all’anno precedente” – dichiara il prof. Giuseppe Tarantini, Presidente GISE. “Si è ritornati nel 30/35% dei casi alla normalità”. Il sondaggio ha evidenziato barriere organizzative, problemi nella gestione delle liste d’attesa, indicazioni restrittive di accesso in ospedale e indisponibilità dei pazienti a recarsi nelle strutture ospedaliere. Il GISE ha elaborato dunque un manifesto allo scopo di proporre delle Linee Guida fondamentali per garantire un adeguato e rapido accesso alle cure ai pazienti cardiopatici in era Covid-19. Il documento sottopone all’attenzione 4 punti: promuovere il finanziamento di un Piano Nazionale Cardiologico, definire un piano organizzativo organico, investire in tecnologia/innovazione e garantire l’accesso equo alle tecnologie/terapie più avanzate a tutti i pazienti che potrebbero trarne beneficio. Prof. Giuseppe Tarantini – Presidente GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica
ENDOCRINOLOGIA Rivalutazione della terapia ormonale sostitutiva in menopausa: rischi e vantaggi.Lo studio WHI - ‘Women’s Health Initiative’ aveva evidenziato nelle donne che facevano uso della terapia ormonale sostitutiva un incremento della patologia cardiovascolare, del trombo-embolismo venoso e del cancro mammario, facendone crollare l’utilizzo per vari anni. “Tuttavia, sono state fatte delle analisi della letteratura prodotta che hanno dimostrato che le donne con meno di 60 anni e a meno di 10 anni dall’insorgenza della menopausa possono avvalersi della terapia sostitutiva (TOS), soprattutto per la risoluzione dei sintomi vaso-motori e genitourinari” – afferma il prof. Vincenzo Toscano, Past President AME - Associazione Medici Endocrinologi. La Società Scientifica ha elaborato una guida per stabilire la terapia personalizzata più adeguata. Tra i punti chiave dell’AME, precisa il professore: “la TOS può essere assunta dalle donne in menopausa precoce; il trombo-embolismo venoso ha un’incidenza minore con le formulazioni trans-dermiche rispetto a quelle orali; la TOS non è raccomandata per la prevenzione primaria o secondaria delle malattie cardiovascolari e della demenza”. E aggiunge: “per le donne che presentano solo sintomi genitourinari, il trattamento locale con estrogeni può essere sufficiente”.Prof. Vincenzo Toscano – Past President AME - Associazione Medici Endocrinologi
ONCOLOGIA Amivantamab in pazienti con inserzione dell’esone 20. Nuovi dati dallo studio CHRYSALIS.Nel corso dell’ultimo Congresso IASLC - ‘International Association for the Study of Lung Cancer’ sono stati presentati i nuovi dati dello studio di Fase 1 CHRYSALIS. L’anticorpo monoclonale bispecifico Amivantamab si è dimostrato efficace in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule EGFR mutato con inserzione dell’esone 20, che rappresenta circa il 5/10% delle alterazioni possibili. “La risposta, obiettivo principale dello studio, c’è stata nel 40% dei casi” – illustra il prof. Filippo De Marinis, Direttore di Oncologia Toracica all’Istituto Europeo di Oncologia (Mi). “Un beneficio clinico globale di oltre il 70%, una sopravvivenza libera da progressione che ha superato gli 8 mesi e una sopravvivenza oltre i 22 mesi: i risultati sono decisamente interessanti”. Rassicura il professore: “un aspetto che vorrei sottolineare è la tollerabilità di Amivantamab. Lo studio ha mostrato degli eventi avversi di grado 3 e oltre non superiori al 16%; solo un 4% di pazienti ha dovuto discontinuare. Si sono verificate delle eruzioni cutanee in più dell’80% ma gravi solamente nel 4% dei casi e delle reazioni da infusione nel 60% limitate alla prima infusione”. Conclude il professore: “una buona tollerabilità che differenzia il farmaco dalle altre molecole disponibili”.Prof. Filippo De Marinis – Direttore di Oncologia Toracica all’Istituto Europeo di Oncologia (Mi) SPECIALI Vaccini anti-Covid19 a mRNA: i quesiti più frequenti della popolazione.Con l’avvio della vaccinazione anti-Covid19 per gli over 80 sono molte le domande che si pongono i cittadini italiani sui vaccini a mRNA BioNTech/Pfizer e Moderna. “Cosa si sa sulla loro efficacia e sulla loro sicurezza è sicuramente una delle domande più frequenti” – conferma il prof. Piero Valentini, Direttore U.O.S.D. Malattie Infettive Pediatriche al Policlinico Gemelli di Roma. “Gli studi precedenti la commercializzazione dei vaccini a mRNA hanno dimostrato che vi è una ridotta possibilità di sviluppare l’infezione da Covid-19 in seguito alla vaccinazione. Vi è sicuramente la possibilità di effetti collaterali successivi, come per qualunque altro vaccino, ma si tratta di fastidi limitati: dolore al sito di iniezione, sintomi simil-influenzali come stanchezza, mal di testa o febbre. Sono state segnalate delle reazioni anafilattiche dovute soprattutto a uno degli eccipienti presenti nella formulazione: il Polietilenglicole (PEG). Tuttavia, queste reazioni allergiche sono rare: all’incirca 1 su 100 mila dosi. In ultimo, la vaccinazione anti-Covid19 in un soggetto che ha già avuto l’infezione non può che stimolare ulteriormente la produzione anticorpale e per coloro che hanno sperimentato il Covid dopo la prima dose non è sconsigliato ricevere il richiamo”.Prof. Piero Valentini – Direttore U.O.S.D. Malattie Infettive Pediatriche, Policlinico Gemelli di Roma
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