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Venerdì 4 Dicembre 2020 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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UROLOGIA XXX Congresso Nazionale SIUrO. Conservazione d’organo oggi nelle neoplasie urologiche. Sorveglianza attiva per tutti? Il XXX Congresso Nazionale SIUrO - Società Italiana di Uro-Oncologia si è aperto con una lettura sulla conservazione d’organo nelle neoplasie urologiche. “Oggi i tumori del rene, specialmente negli stadi più bassi, vengono trattati chirurgicamente in modo conservativo” – commenta il dott. Alberto Lapini, Presidente SIUrO. “Se per il rene questo è ormai lo standard terapeutico, per altri tipi di tumori ancora non lo è. Nei tumori della vescica, di fronte a un carcinoma muscolo-invasivo, la soluzione attuale è la cistectomia. Tuttavia, in casi estremamente selezionati, possiamo cercare di promettere la conservazione d’organo. Per i tumori della prostata non aggressivi è possibile proporre la sorveglianza attiva o dei trattamenti focali che non portano all’asportazione dell’organo e quindi non comportano effetti collaterali quali incontinenza e impotenza”. Sottolinea Lapini: “Per la prostata ormai i protocolli di sorveglianza attiva sono documentati con numeri importanti a livello internazionale; credo veramente che nelle forme a bassa aggressività sia la soluzione da proporre. Qualcosa di analogo – specie in soggetti fragili come l’anziano – si sta muovendo anche per i tumori del rene di piccole dimensioni, in cui si evidenzia una crescita scarsa o addirittura assente”. Dott. Alberto Lapini – Presidente SIUrO - Società Italiana di Uro-Oncologia

SPECIALI
XXV Congresso Nazionale FADOI. Progetto P.O.N.T.E. Presa in carico dei pazienti ricoverati con polmonite da Covid-19.
Nel corso del XXV Congresso Nazionale FADOI - Società Scientifica di Medicina Interna sono state affrontate numerose tematiche inerenti alla pandemia da Covid-19: casi clinici, associazioni e complicanze sviluppate dai pazienti, nuovi modelli organizzativi. “La fase che ha seguito il picco della pandemia ci ha indotto a considerare dei nuovi modelli per la presa in carico dei pazienti ricoverati che avevano sviluppato una polmonite da Covid” – racconta la dott.ssa Paola Gnerre, Internista dell’Ospedale San Paolo di Savona e Segretario Nazionale FADOI. “La letteratura ci ha indicato come circa il 30% di questi pazienti possano sviluppare nel tempo complicanze cardiache e polmonari. Alcune realtà sanitarie regionali, come la Liguria, si sono attrezzate proprio per organizzare un modello di presa in carico di questi pazienti”. Esplica la dottoressa: “Il nostro prevede un follow up di circa 24 mesi e delle indagini strumentali, allo scopo di intercettare eventuali complicanze che negli anni potrebbero incrementare ulteriormente la pletora di pazienti cronici. Nell’organizzare questo modello ci siamo rifatti al Progetto P.O.N.T.E, in atto nel mio ospedale dal 2012: ‘ponte’ tra ospedale e territorio per la presa in carico dei pazienti affetti da scompenso cardiaco”. Dott.ssa Paola Gnerre – Segretario Nazionale FADOI - Società Scientifica di Medicina Interna

GINECOLOGIA
“Leadership in sala parto”: corso FAD organizzato dal Gruppo GEO. “Gruppo GEO - Gruppo Emergenze Ostetriche nasce spontaneamente nel 2004 e ha l’obiettivo di migliorare la formazione degli operatori che lavorano in sala parto” – dichiara il dott. Claudio Crescini, Codirettore del Gruppo GEO. “I corsi che organizziamo hanno una caratteristica abbastanza unica: prevedono delle lezioni frontali teoriche molto brevi e una parte molto ampia di esercitazioni pratiche. Purtroppo, durante il parto possono verificarsi delle rare, gravi complicanze e apprendere come gestire tali emergenze non è facile. Per questo motivo, durante i corsi spieghiamo la teoria ma facciamo anche eseguire degli interventi su dei manichini, simulatori appositi per abituare l’operatore a ripetere i gesti necessari”. Per via della pandemia, l’attività formativa del corso ‘Leadership in sala parto’ verrà divisa in due momenti. Spiega il dottore: “Faremo tutta la parte teorica tramite lezioni registrate – con diapositive e video – sulle complicanze ostetriche, dalle più frequenti alle più rare. E abbiamo previsto per l’anno prossimo 2 giornate in cui ci occuperemo della parte pratica”. Aggiunge il dottore: “Negli anni il Gruppo GEO ha portato nelle regioni italiane simulatori e docenti all’interno degli ospedali, proponendo centinaia di corsi su misura per ogni singolo punto nascita”.Dott. Claudio Crescini – Codirettore Gruppo GEO - Gruppo Emergenze Ostetriche
Speciali
“La pandemia dovuta al virus Covid-19 ha messo a dura prova i medici specialisti e stravolto le attività delle Società Scientifiche. MedlineTv vuole dare voce alle Società Scientifiche attraverso i loro massimi rappresentanti con il racconto delle loro esperienze e riflessioni. Ogni settimana un intervento dei Presidenti delle Società coinvolte in prima linea.”
Proposta della SIMPE in epoca Covid-19: una ‘Pediatria di comunità’. Il commento di Giuseppe Mele – Presidente SIMPE. “Fino ad adesso la cura e l’assistenza si basavano sulla cura del singolo. La pandemia ci ha però insegnato che al centro delle attenzioni del medico non deve esserci il soggetto in quanto tale, bensì la comunità” – afferma il dott. Giuseppe Mele, Presidente SIMPE - Società Italiana Medici PEdiatri. “Si deve cambiare prospettiva e strategia. Per esempio, per quanto riguarda il Pediatra di Famiglia, ciò significa uscire dal proprio ambulatorio, dal proprio ambito di cura e spostare le nostre attenzioni sulla comunità in quanto tale, adottando un’organizzazione completamente differente. Dovrebbe esistere una struttura intermedia di cura, che potrebbe concernere il distretto o la scuola. Una ‘Pediatria di comunità’ e non più una pediatria che risolve nel proprio ambulatorio i propri problemi: questa è la nostra proposta. Abbiamo pensato a delle unità speciali pediatriche distrettuali, per cercare di ridurre le difficoltà che il Pediatra di Famiglia e le famiglie stanno incontrando in termini di vaccinazioni, di certificazioni e di cura stessa”. Conclude il dottore: “Se una struttura differente si facesse carico di questi processi, probabilmente risolveremmo gran parte delle criticità che in questo momento stanno attanagliando la nostra categoria e le famiglie stesse”. Dott. Giuseppe Mele – Presidente SIMPE - Società Italiana Medici PEdiatri

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