SPECIALI Lunedì 23 Novembre
Vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica. Appello dei Pediatri di Famiglia lombardi alle Istituzioni. “È il primo anno che la vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente ai bambini nella fascia di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni” – asserisce il dott. Ezio Finazzi, Segretario Regionale Lombardia SiMPeF - Sindacato Medici Pediatri di Famiglia. “In Lombardia, nella fascia di età dai 6 mesi ai 24 mesi, viene offerto il classico vaccino antinfluenzale per inoculo mentre, nella fascia di età tra i 2 e i 6 anni, si tratta di un vaccino in spray nasale ottenuto da virus vivi attenuati con i classici 4 ceppi”. I Pediatri di Famiglia stanno riscontrando due criticità che necessitano di risposte. Esplica il dottore: “Innanzitutto, il target 2-6 anni – che farà per la prima volta il vaccino antinfluenzale – dovrebbe essere sottoposto a una dose di richiamo. Ma ciò potrebbe non essere necessario: studi condotti nel Regno Unito hanno dimostrato che la seconda dose non apporti un plus significativo. Pertanto, è importante per noi sapere se è possibile seguire il protocollo inglese. In secondo luogo, per la fascia di età tra i 6 e i 24 mesi attualmente non ci sono disposizioni che ci consentano di indicare ai genitori a chi e dove rivolgersi per il vaccino. Queste due grosse difficoltà ci hanno portato a rivolgere un appello direttamente a Attilio Fontana, Governatore della Lombardia”. Dott. Ezio Finazzi – Segretario Regionale Lombardia SiMPeF - Sindacato Medici Pediatri di Famiglia
CARDIOLOGIAMartedì 24 Novembre
4° Congresso Nazionale Onda. La telemedicina per promuovere l’aderenza terapeutica nello scompenso cardiaco, in particolare nelle donne.Durante il 4° Congresso ‘ONDA - Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere’ è stato trattato il tema dell’aderenza alla terapia in varie patologie, tra cui l’insufficienza cardiaca. “Attualmente il ricovero per scompenso cardiaco è di gran lunga primo in Italia” – dichiara la prof.ssa Maria Grazia Modena, Ordinario di Cardiologia all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, relatrice del Congresso. “Il problema è che ricoverare per scompenso peggiora la prognosi; è risaputo che il paziente si cura meglio a domicilio”. Perdere l’aderenza alla terapia è però un rischio concreto se non sussistono contatti costanti con i pazienti. Per questo, afferma la professoressa: “Sviluppare un sistema di telemedicina reale, come quello del Centro Pascia del Policlinico di Modena, è risultato provvidenziale”. E aggiunge: “Nella mia presentazione c’è stato un focus sullo scompenso nelle donne – solitamente caregiver, le quali si trascurano di più. L’uomo ha spesso uno scompenso da infarto, mentre nella donna l’insufficienza cardiaca è dovuta in genere a ipertensione arteriosa e diabete, necessitando quindi di una terapia ancor più delicata. La telemedicina ha dimostrato di migliorare l’aderenza anche nelle donne, diventando ‘un caregiver per la donna’.Prof.ssa Maria Grazia Modena – Ordinario di Cardiologia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
ENDOCRINOLOGIA
Mercoledì 25 Novembre
‘This year in’ Ipofisi, dall’evento G•AME 2020 online. Nel corso di ‘This year in’, evento online del gruppo G•AME – giovani dell’Associazione Medici Endocrinologi – sono state presentate le più recenti novità nell’ambito dell’ipofisi, della tiroide e del metabolismo osseo. La sessione dedicata all’ipofisi, coordinata dalla dott.ssa Benedetta Zampetti, responsabile area Nord del gruppo G•AME, è iniziata con un focus sul Position Statement dell’AME - Associazione Medici Endocrinologi sull’acromegalia, uscito alla fine dell’anno scorso. Durante l’appuntamento in streaming sono stati presentati i dati epidemiologici aggiornati sull’acromegalia che mostrano, a fronte di un aumento dell’incidenza della malattia, una riduzione della mortalità grazie alla maggiore conoscenza delle complicazioni, dei trattamenti e a un maggior controllo della malattia. La discussione si è in seguito focalizzata sui rari casi di adenomi ipofisari aggressivi e carcinomi ipofisari, in termini di diagnosi, terapia e gestione. “La seconda parte della sessione è stata incentrata sui prolattinomi e sui loro fattori predittivi” – commenta la dott.ssa Zampetti. “C’è stato un importante momento di riflessione sull’uso ragionato della risonanza, ovvero solo in casi necessari, e sulle novità principali della terapia e del management dei prolattinomi nel lungo termine”. Dott.ssa Benedetta Zampetti – Responsabile area Nord gruppo G•AME - giovani dell’Associazione Medici Endocrinologi
ONCOLOGIA
Venerdì 27 Novembre
“La pandemia dovuta al virus Covid-19 ha messo a dura prova i medici specialisti e stravolto le attività delle Società Scientifiche. MedlineTv vuole dare voce alle Società Scientifiche attraverso i loro massimi rappresentanti con il racconto delle loro esperienze e riflessioni. Ogni settimana un intervento dei Presidenti delle Società coinvolte in prima linea.”
Le criticità del Sistema Sanitario italiano. Studio SIE sulla mortalità da Covid-19 nei pazienti onco-ematologici. Il commento di Paolo Corradini – Presidente SIE. “Le Società Scientifiche, in particolare la Società Italiana di Ematologia, di Oncologia e i cardiologi, che rappresentano 11 milioni di pazienti fragili, hanno prodotto molti documenti per aggiornare gli specialisti” – racconta il prof. Paolo Corradini, Presidente SIE - Società Italiana di Ematologia. “Adesso sappiamo che la prima battaglia al Covid-19 si svolge sul territorio. Abbiamo anche imparato che il rapporto regioni-governo centrale in momenti critici, com’è strutturato oggi, non funziona a dovere”. “La SIE ha pubblicato a fine agosto il primo studio al mondo sulla mortalità da Covid-19 nei pazienti onco-ematologici, uscito sulla prestigiosa rivista ‘The Lancet Haematology’. Si tratta di una popolazione fragile, la cui mortalità può salire sino al 40% in caso di contagio” – sottolinea il professore. “Esiste però anche una ‘mortalità indotta’ che si calcolerà negli anni futuri. Questo studio non ha potuto analizzare quanti pazienti – a causa della pandemia – non sono andati a farsi curare, hanno ritardato le loro terapie o quanto questo ritardo potrà influire sulla possibilità di guarire”. E conclude: “Il Covid-19 è una sfida per i Sistemi Sanitari, che devono cercare di organizzare la lotta all’infezione mantenendo attive le cure fondamentali”. Prof. Paolo Corradini – Presidente SIE - Società Italiana di Ematologia
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