UROLOGIALunedì 20 Luglio
Tumore prostatico e PSA in risalita. I vantaggi clinici di Apalutamide. Studio SPARTAN di fase 3.Il tumore prostatico è la patologia con l’incidenza più elevata tra i soggetti maschili. Secondo i dati del Registro Tumori, 37 mila uomini hanno scoperto di avere un cancro della prostata solo nell’ultimo anno. Al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) di quest’anno sono stati presentati i risultati finali dello studio SPARTAN di fase 3, incentrato sul carcinoma prostatico resistente alla castrazione non metastatico, le cui caratteristiche includono un rapido aumento del PSA. “Parliamo di soggetti che hanno già ricevuto un trattamento, sia esso di chirurgia o di radioterapia, che sviluppano nel tempo una risalita del PSA, indicatore di una recidiva biochimica” – spiega il dott. Giuseppe Procopio, responsabile di Oncologia Medica Genitourinaria all’Istituto Nazionale dei Tumori (Mi). “Oggi abbiamo a disposizione una terapia antiandrogenica di nuova generazione, più incisiva rispetto ai vecchi trattamenti. Lo studio SPARTAN dimostra che Apalutamide permette di ritardare la comparsa dei sintomi, ma soprattutto la comparsa di metastasi, di oltre 24 mesi. Inoltre, l’utilizzo precoce di Apalutamide consente di aumentare la speranza di vita di 14 mesi e non sono stati riscontrati effetti collaterali seri per lunga esposizione al trattamento”. Dott. Giuseppe Procopio – Responsabile Oncologia Medica Genitourinaria, Istituto Nazione dei Tumori di Milano.
SPECIALI
Mercoledì 22 Luglio
Covid-19, Brescia: le difficoltà affrontate dai medici di medicina generale. Da fine febbraio a fine aprile, i Medici di medicina generale hanno dovuto fronteggiare una situazione di estremo disagio per assistere i pazienti e gestire le criticità che man mano si evidenziavano. “Innanzitutto, ci siamo trovati disarmati rispetto alla necessità di dispositivi di protezione individuale per effettuare le visite. Abbiamo dovuto inventarci una nuova modalità di contatto con le centinaia persone che chiedevano aiuto e conforto ininterrottamente” – racconta il dott. Ovidio Brignoli, vicepresidente nazionale SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e medico di medicina generale a Brescia. “Abbiamo avuto anche difficoltà nel capire quali fossero le decisioni da prendere nei confronti delle persone malate. Non ci è stata data alcuna indicazione terapeutica e comportamentale da parte dell’istituzione pubblica ed è risultato ostico raccogliere informazioni dalla letteratura internazionale che potessero esserci utili”. E conclude: “Paura, sconforto, isolamento, necessità di informazioni e difficoltà decisionale hanno certamente interessato i pazienti e le loro famiglie, ma anche gli operatori sanitari. Credo che continueremo a ricevere richieste di aiuto per ansia, depressione e insonnia, problemi che hanno toccato anche la pratica professionale”. Dott. Ovidio Brignoli – Vicepresidente nazionale SIMG -Società Italiana di Medicina Generale.
DIABETOLOGIA
Venerdì 24 Luglio L’intervento immediato della comunità medica diabetologica nella gestione dell’emergenza Covid-19. Le criticità da superare. Il commento di Francesco Purrello – Presidente SID.
“La pandemia dovuta al virus Covid-19 ha messo a dura prova i medici specialisti e stravolto le attività delle Società Scientifiche. MedlineTv vuole dare voce alle Società Scientifiche attraverso i loro massimi rappresentanti con il racconto delle loro esperienze e riflessioni. Ogni settimana un intervento dei Presidenti delle Società coinvolte in prima linea.”
Il diabete in Italia significa più di 4 milioni di persone, motivo per cui l’emergenza Covid-19 ha richiesto una risposta pronta da parte della comunità medica diabetologica. “Le visite diabetologiche sono state tutte bloccate nel giro di poche settimane, fatta eccezione per le urgenze. Si sono verificate svariate problematiche, dal rinnovo dei piani terapeutici alla distribuzione dei farmaci” – afferma il prof. Francesco Purrello, Presidente SID - Società Italiana di Diabetologia. “C’è stata una grande solidarietà tra le Società Scientifiche: SID e AMD – Associazione Medici Diabetologi – hanno fatto fronte comune per attivare immediatamente un numero verde su base volontaria, che ha consentito a pazienti e colleghi di avere informazioni e notizie. Successivamente, abbiamo concordato con l’Istituto Superiore di Sanità un protocollo per iniziare le visite a distanza, per superare e gestire l’emergenza. Ora, in fase di ripartenza, stiamo cercando di concordare con gli Assessorati Regionali dei cambiamenti, per trarre degli insegnamenti da quanto accaduto. E sottolinea: “È necessario un investimento importante nella digitalizzazione delle informazioni, ridurre la burocratizzazione e implementare la telemedicina per favorire i pazienti con scarsa mobilità”. Prof. Francesco Purrello – Presidente SID - Società Italiana di Diabetologia.
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