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Lunedì 24 giugno 2019 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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DERMATOLOGIALunedì 24 Giugno XXIV World Congress of Dermatology. Milano, 10-15 Giugno 2019Il melanoma e il ‘non – melanoma’ skin cancer. I farmaci immunoterapici e i target per il metastatico.“Il dermatologo ha un ruolo importante sia nella parte diagnostica che in quella terapeutica dei tumori della pelle, che si dividono in melanoma e in tumori cutanei non melanoma. Sia nell’ uno che nell’altro ambito, si prospettano oggi delle importanti novità. Per quanto riguarda il melanoma – spiega la prof.ssa Maria Concetta Fargnoli, direttore della clinica dermatologica dell’Università degli studi dell’Aquila - vengono già utilizzati i farmaci immunoterapici e i farmaci target per il tumore metastatico (o comunque in fase avanzata), con la possibilità di ottenere tali terapie a livello compassionevole per la fase adiuvante e in questo, il ruolo del dermatologo è importante. Per quanto riguarda invece il non –melanoma skin cancer, sono stati fatti notevoli passi avanti circa il trattamento delle forme di carcinoma squamo-cellulare localmente avanzato e metastatico. Disponibile sempre in compassionevole – chiude Fargnoli - ma già approvato dall’ Ema - quindi è in itinere l’approvazione anche in Italia - di un nuovo immunoterapico, il Cemiplimab, che ha ottenuto ottimi risultati a livello terapeutico. Analogamente viene trattato ottimamente anche il carcinoma vaso cellulare localmente avanzato, grazie al farmaco base Vismodegib.Prof.ssa Maria Concetta Fargnoli – Direttore della clinica dermatologica dell’Università degli studi dell’Aquila
SPECIALIMartedì 25 Giugno VI° GLOBAL FORUM ON NICOTINE. Varsavia, 6-8 Giugno 2019 Studio del COHEAR di Catania sugli effetti della sigaretta elettronica nei pazienti schizofrenici. “Il Sesto Global Forum on Nicotine di Varsavia, discute di tutti gli aspetti trasversali che coinvolgono la nicotina: dalla salute, al wellness, agli aspetti di politica e che coinvolgono anche i consumatori. Uno dei grandi, importanti focus di questo meeting polacco – spiega il prof. Riccardo Polosa, direttore del CoEHAR di Catania e membro del board del GFN - è quello di cercare di capire quale è l’impatto della nicotina sulla salute soprattutto ora, che abbiamo dei nuovi prodotti ad alta tecnologia, che permettono di disaccoppiare la nicotina dai prodotti della combustione. Questo studi stanno cominciando a dimostrare con chiarezza che l’impatto della nicotina in purezza, cioè disaccoppiata dai prodotti tossici generati dalla combustione, hanno impatti sulla salute veramente trascurabili. Qui a Varsavia il nostro gruppo di lavoro, del Centro di Eccellenza per l’ Accelerazione e Riduzione dei Rischi, ha portato alcuni contributi importanti : quello ad esempio sull’impatto dell’ uso delle sigarette elettroniche nei pazienti schizofrenici. Sono individui con forte necessità di consumare sigarette tradizionali (con una aspettativa di vita breve, dato che fumano dalle 30 alle 40 sigarette al giorno), poterli quindi “switchare” da un prodotto a combustione a un prodotto combustione ‘free’, ha degli impatti notevoli sulla loro salute, anche nell’ambito delle malattie mentali. Il problema della disinformazione sui prodotti a alta tecnologia per l’inalazione della nicotina è un problema che non riguarda solo l’Italia ma è un problema transnazionale. Credo sia necessario affrontare la discussione in modo chiaro e concreto in modo che l’informazione passi dagli scienziati ai professionisti della salute, altrimenti sarà molto difficile poter promuovere queste nuove tecnologie, e con esse un miglior accesso alla salute”. Prof. Riccardo Polosa - direttore CoEHAR – Università di Catania
CARDIOLOGIA Mercoledì 26 Giugno
“Trecento”, impiantata la prima protesi tricuspide percutanea al San Raffaele di Milano. Una protesi realizzata su misura a partire da una TAC cardiaca per effettuare la sostituzione della valvola tricuspide per via percutanea. Si chiama “Trecento” e al mondo ne sono state impiantate quindici ma la prima in Italia solo di recente all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano: il paziente, che non avrebbe potuto sottoporsi a un intervento di cardiochirurgia tradizionale per l’alto rischio operatorio, ora sta bene e può riprendere una vita normale. "Se nel campo delle valvole aortiche la soluzione percutanea (TAVI) è una scelta terapeutica consolidata da diversi anni, per l'insufficienza della tricuspide il trattamento chirurgico era l’unica alternativa" dichiara il prof. Matteo Montorfano, a capo dell’équipe che ha eseguito l’intervento. "Oggi questa nuova protesi ‘custom made’ ci permette di curare anche i pazienti considerati inoperabili. Il trattamento tradizionale ‘a cuore aperto’, infatti, è gravato da un tasso non trascurabile di mortalità a causa di importanti copatologie spesso associate all’insufficienza tricuspidalica, quali insufficienza epatica e renale. Di conseguenza questi pazienti spesso non sono operati”. Lo sviluppo di tecniche di riparazione/sostituzione della tricuspide per via percutanea, tramite l’uso di cateteri e senza necessità di aprire il torace, risponde a questo bisogno clinico. L’Unità di Cardiologia Interventistica ed Emodinamica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele è uno dei centri italiani a più alto volume di interventi percutanei: per le sole patologie strutturali (valvole e difetti cardiaci) supera i 500 casi/anno. Prof. Matteo Montorfano - direttore unità Cardiologia Interventistica Emodinamica Ospedale San Raffaele Mini Landoni – direttore Ricerca Clinica Anestesia Rianimazione Chirurgica –San Raffaele (Mi)
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GINECOLOGIA Giovedì 27 Giugno Congresso FAG – “La Donna dai 40 anni in poi: progetti di salute e strategie terapeutiche.” Milano, 24 Maggio 2019
Terapia con ulipristal acetato: riduzione dei fibromi e aumento della QOL. L’ Ulipristal acetato per i fibromi uterini è già stato utilizzato da ben 770 mila donne nel mondo. E’ un farmaco efficace e sicuro ed interessanti studi ci confermano l’indicazione di questa terapia in particolare per le donne fertili con fibromatosi, che non abbiano ancora avuto figli o che vogliano averne un secondo. Questi studi – spiega la prof.ssa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia-Sessuologia S. Raffaele Resnati di Milano - confermano che grazie a questo farmaco si è avuta una riduzione del numero dei fibromi e del sanguinamento e che, a sospensione della terapia, le donne abbiano potuto concepire un figlio, senza parti prematuri e con una fertilità assolutamente protetta e senza interventi chirurgici (ai quali a volte è necessario ricorrere, di fronte a fibromi importanti). Altro aspetto molto interessante è anche il fatto che la sessualità, nelle donne che assumono questo farmaco, è notevolmente migliorata, perché non hanno più sanguinamenti protratti e anemia di ferro, più tono dell’umore e energia vitale. Ultimo dato del terzo importante studio appena pubblicato riguarda il rispetto della riserva ovarica, che è andato a valutare cosa accade nelle donne che fanno un’isterectomia sopracervicale: il dato sottolinea che l’Uliprastal acetato la rispetta totalmente e proprio per questo motivo, la fertilità viene protetta e mantenuta. Prof.ssa Alessandra Graziottin – Direttore del Centro di Ginecologia-Sessuologia S. Raffaele Resnati (MI).
ENDOCRINOLOGIA Venerdì 28 Giugno
La patologia tiroidea nel bambino: screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito. La patologia tiroidea nel bambino può essere molto variegata. Un aspetto centrale di questa malattia viene oggi prevenuto fortemente dallo screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito, che permette una diagnostica molto precoce di forme che se non individuate, potrebbero dare al bambino un ritardo significativo nello sviluppo, soprattutto mentale. “Vi possono essere anche altri aspetti della patologia tiroidea che ritroviamo anche nella età adulta – commenta la prof.ssa Alessandra Cassio, professore associato e consigliere della Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica, ma che nella pediatrica possono avere aspetti peculiari: dalla tiroidite autoimmune ai tumori. Le famiglie si domandano spesso quanto ci sia di ereditario e quanto di ambientale in questi fenomeni, soprattutto nel sesso femminile dove sappiamo essere più frequente: nella tiroide autoimmune ci può essere una predisposizione familiare ma non una vera e propria ereditarietà, quindi è opportuno eseguire un piccolo controllo in alcune situazioni familiari in cui si vedono patologie di questo tipo.” Altre forme congenite non sono ereditarie nel senso classico, ma le famiglie devono essere comunque informate sulle possibilità e sui progressi degli studi, nei confronti di questa malattia. Prof.ssa Alessandra Cassio – Professore associato e consigliere della Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica (SIEDP).
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