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Lunedì 17 giugno 2019 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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DERMATOLOGIALunedì 17 Giugno XXIV World Congress of Dermatology. Milano, 10-15 Giugno 2019Malattie di deposito cutanee: le malattie di accumulo e i filler. Il professore Franco Rongioletti ci parla di un gruppo di malattie conosciute come ‘malattie di deposito cutanee’. “Nella pelle vengono a depositarsi delle sostanze estranee, che possono essere o prodotte dallo stesso organismo, o talvolta iniettate dall’esterno. Nel caso delle prime accade poiché materiali - come l’amiloide - che derivano da composti già presenti, diventano insolubili e si accumulano non solo all’interno della pelle ma anche negli organi, dando luogo a manifestazioni sistemiche importanti sulla salute. Una delle malattie in cui l’amiloide si presenta nella pelle è causata, ad esempio, da malattie del sistema del sangue, quale il mieloma. Quindi le malattie di accumulo, in cui sostanze presenti nella nostra pelle come la mucina, si producono in maniera eccessiva, provocano patologie che portano a modificare persino le sembianze dei pazienti. Infine ci sono gli accumuli esterni, come i filler, ormai utilizzati per migliorare l’aspetto estetico, che possono altresì creare reazioni pericolose. Prof. Franco Rongioletti –direttore della clinica dermatologica Università di Cagliari
CARDIOLOGIA Mercoledì 19 Giugno
Studio multicentrico afferma corrispondenza tra anestesia inalatoria ed endovenosa. Non esiste alcuna differenza – in termini di sicurezza – tra anestesia volatile (o inalatoria) ed endovenosa. Lo dimostrano i risultati di uno studio multicentrico condotto in 36 Centri di 13 Paesi, coordinato interamente da medici e ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’. “Abbiamo scelto di focalizzarci sull’intervento di bypass aortocoronarico perché, essendo molto standardizzato, si è dimostrato un ottimo modello per vedere gli effetti dell’anestesia, oltre che uno degli interventi maggiori più frequenti – con circa un milione di interventi l’anno”, afferma il prof. Giovanni Landoni, primo autore dello studio. Dal 2014 al 2017 sono stati reclutati 5.400 pazienti successivamente divisi in due gruppi in modo randomizzato, uno trattato con anestesia volatile, l’altro con anestesia intravenosa. Monitoraggi successivi non hanno mostrato alcuna differenza significativa nelle conseguenze cliniche post-operazione. "Questo risultato è importante perché, oltre a rassicurare medici e pazienti, permetterà in futuro di ridurre i costi dell'anestesia", aggiunge Landoni. "Ci siamo infatti resi conto, nello svolgimento di questa ricerca, che i costi dei diversi tipi di anestesia sono molto variabili da Paese a Paese. Dato che gli esiti sono del tutto comparabili, saranno i diversi Paesi a decidere se preferire un'anestesia rispetto all'altra a seconda dei costi". Prof. Giovanni Landoni – direttore Ricerca Clinica Anestesia Rianimazione Chirurgica –San Raffaele (Mi)
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GINECOLOGIA Giovedì 20 Giugno Congresso FAG – “La Donna dai 40 anni in poi: progetti di salute e strategie terapeutiche.” Milano, 24 Maggio 2019
Poco sonno in gravidanza: rischio autismo per i figli Gli stili di vita della società moderna, soprattutto delle persone giovani, comporta delle continue ‘trasgressioni’, tra queste la più frequente è quella di dormire pochissimo o di saltare completamente le ore di sonno. Privarsi del riposo è una delle condizioni peggiori per la salute dei nostri organi, in particolare del cervello. Nello specifico durante la gravidanza, il rischio per la prole diventa elevatissimo: non dormendo infatti non si produce quella melatonina che solo la madre può fornire al bambino, dato che nell’utero non viene generata. In questo caso il neonato non riuscirà ad avere un ordinario ritmo ‘circadiano’. Studi più recenti hanno inoltre stabilito che i bambini, generati da madri che non hanno mai dedicato ore sufficienti al riposo, hanno maggiori probabilità di sviluppare la sindrome autistica. Prof. Giovanni Biggio – ordinario di Neuropsicofarmacologia - Università di Cagliari
ONCOLOGIA Venerdì 21 Giugno
All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano cresce il concetto di prevenzione personalizzata. La lotta al tabagismo può anche passare dai nuovi device a riscaldamento di tabacco. “L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano fin dalla nascita è stato un vero e proprio punto di riferimento per l’assistenza e per la ricerca” - precisa il dr. Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’INT. “Dal 1929 ad oggi i progressi sono stati enormi: i clinical trial che siamo in grado attualmente di offrire ai nostri pazienti riguardano studi clinici sempre più orientati a un’integrazione dell’assistenza. Stiamo evolvendo il concetto di ‘medicina personalizzata’, normalmente pensata per una terapia farmacologica a ‘prevenzione’ personalizzata. Siamo consapevoli del fatto che, applicando le conoscenze attuali, potremmo ridurre ulteriormente del 30% i casi di nuovi tumori. Per quanto riguarda la prevenzione nei tumori fumo correlati – afferma il dr. Apolone, “rileviamo purtroppo un aumento di incidenza nel sesso femminile mentre decrescono in quello maschile.” In termini di prevenzione è molto importante “che la gente smetta di fumare e in realtà qualunque tipo di tecnologia e intervento che impedisca ai giovani di avvicinarsi al fumo e di far ridurre questa abitudine dannosa nei fumatori è benvenuta. Alternative alla sigaretta a combustione normale, che possano essere un momento di passaggio e spostarsi su tecnologie che permettano al fumatore progressivamente di svezzarsi è positivo. La ricerca su danni e benefici è ancora un campo aperto, ma ideologicamente non sono contrario.” Dr. Giovanni Apolone – Direttore scientifico Istituto Nazionale Tumori Milano.
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