J&J INNOVATIVE MEDICINE HEALTHBOT
Creatività, inclusione e diagnosi precoce: studenti italiani hanno sfruttato l’AI per immaginare la salute del futuro con il contest healthbot promosso da Johnson & Johnson innovative medicine e fondazione mondo digitale nell’ambito di fattore J. L’iniziativa HealthBot ha permesso agli studenti di progettare e prototipare nuove soluzioni robotiche e di intelligenza artificiale per la salute.Sei i lavori finalisti e tanti gli scenari di applicazione: la possibilità di diagnosi veloce di malattie come il Parkinson o l’osteoporosi, strumenti per supportare l’aderenza terapeutica, sistemi per una maggiore inclusione delle persone con disabilità e non solo. Le soluzioni dei ragazzi sono state presentate alla RomeCup 2024, in corso presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Federica Mazzotti, Business Transformation Director di J&J Innovative Medicine Italia, ha commentato: “L’Intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore della salute, offrendo opportunità significative per supportare i clinici nella diagnosi precoce e nella cura personalizzata di numerose patologie. In J&J contribuiamo a creare le condizioni per una società pronta ad accogliere le innovazioni e a tradurle in opportunità concrete a favore dei pazienti. Desidero ringraziare tutti gli studenti che hanno partecipato con impegno al contest HealthBot, dimostrando grande creatività e consapevolezza di come le nuove tecnologie e l’AI possono essere messe al servizio della medicina del futuro”. Federica Mazzotti - Business Transformation Director di J&J
GINECOLOGIA L’INFERTILITÀ IN ITALIA: GESTIONE E PRINCIPALI CAUSE
L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consultare gli specialisti dopo due anni di tentativi falliti di concepimento, tuttavia, questa direttiva globale tiene conto anche di paesi dove le coppie sono generalmente più giovani rispetto all’Italia. Le società scientifiche italiane suggeriscono di consultare gli specialisti già dopo un anno di tentativi infruttuosi, a meno che le cause di infertilità non siano già specifiche e note, come ad esempio la perdita delle tube o l'azoospermia causata da chemioterapia. Se la donna ha 37-38 anni, si consiglia di consultare gli specialisti già dopo 3-4 mesi, data la documentata e accertata diminuzione della fertilità dopo i 35 anni. Le statistiche italiane sull'infertilità, fornite dal Ministero della Salute, evidenziano il ruolo cruciale del fattore ovulatorio nelle donne. Tra le altre cause sono presenti: l’età, l'endometriosi (4-5%) e fattori tubarici (6-7%).
Per quanto riguarda le cause maschili, si osservano oligoastenospermie severe (con una frequenza del 30-35%), azoospermia (1-2%), e di disfunzioni sessuali (2-4%). La combinazione di patologie sia maschili che femminili può contribuire al 20% dei casi di infertilità di coppia. Complessivamente, il 40-45% delle cause di infertilità è femminile, il 30-35% è maschile,mentre il 10-15% è il risultato di una combinazione di fattori di infertilità di coppia. Prof. Guglielmo Ragusa - Presidente SIRU Società Italiana Riproduzione Umana
GINECOLOGIA
PREVENZIONE DEL CARCINOMA CERVICALE E GESTIONE DELLA MENOPAUSA
In Italia il carcinoma della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati (I numeri del cancro in Italia 2020). La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è pari al 68% (“I numeri del cancro in Italia 2023”). Il test impiegato finora è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Poiché recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che sopra i 30 anni è più costo-efficace il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni, tutte le Regioni si stanno impegnando per adottare il modello basato sul test HPV-DNA. Il nuovo test di screening si basa sulla ricerca dell’infezione dell’HPV ad alto rischio. Il prelievo è simile a quello del Pap-test (prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle sue pareti una spatolina e un tampone). L’esame deve essere effettuato non prima dei 30 anni ed essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni in caso di negatività (Fonte Ministero Salute) La Società Italiana di Colposcopia sta esaminando le raccomandazioni per la gestione del Pap test anomalo nell'ambito dello screening del tumore cervicale, sottolineando il ruolo cruciale della valutazione colposcopica per la prevenzione. Parallelamente, sono in corso di definizione le linee guida della Società Italiana della Menopausa riguardo alla gestione e alla cura delle donne in menopausa, con particolare attenzione agli aspetti psicologici di affettività e sessualità. Dott. Vincenzo Prestia – ginecologo, referente del servizio di Patologia cervico-vaginale, ASST Melegnano.
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