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Venerdì 6 Ottobre 2023 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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GINECOLOGIA IL “GOLD STANDARD” OGGI È L’ISTEROSCOPIA.
L’isteroscopia “See & Treat”, al giorno d’oggi, rappresenta la principale tecnica per la diagnosi ed il trattamento delle patologie endouterine. “Per parlare chiaro, commenta il prof. Attilio Di Spiezio Sardo - Ordinario Ginecologia e Ostetricia dell’Università “Federico II” di Napoli , non possiamo più utilizzare metodiche come il raschiamento diagnostico, la biopsia tramite curette Novak. Il “gold standard” oggi è l’isteroscopia. L’osservazione con questa tecnica ci può aiutare a trovare il motivo di insuccesso di gravidanza, vedere la presenza di polipi, miomi, malformazioni uterine. E’ importante per la donna in menopausa che lamenta perdite di sangue ed ha un potenziale rischio di tumore, come una atrofia endometriale o una lesione eteroplasica dell’endometrio. Quindi con un approccio di pochi minuti minimamente invasivo possiamo evitare un ricovero in sala operatoria. Se nell’esplorazione viene scoperto un polipo nello stesso momento possiamo intervenire per l’asportazione. Una corretta osservazione all’interno della cavità uterina sia della donna infertile, in età riproduttiva, nella donna in menopausa, sospette di adenomiosi, donne in terapia con tamoxifen per i tumori al seno che frequentemente hanno inspessimenti “sospetti” dell’endometrio, possiamo dare in un minuto una risposta al problema della paziente.” Prof. Attilio Di Spiezio Sardo - Ordinario Ginecologia Università “Federico II” Napoli
ONCOLOGIA TUMORE AL SENO METASTATICO HER2+: TRASTUZUMAB DERUXTECAN QUADRUPLICA LA SOPRAVVIVENZA LIBERA DA PROGRESSIONE.
Cambia lo standard di cura in seconda linea nel tumore al seno metastatico, grazie a trastuzumab deruxtecan, un nuovo anticorpo monoclonale farmaco-coniugato di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, che migliora la sopravvivenza libera da progressione, il tasso di risposta e la qualità della vita dei pazienti. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico, che hanno ricevuto uno o più precedenti regimi a base di anti-HER2. In Italia vivono circa 52mila persone con tumore della mammella metastatico, un numero in costante aumento. Nello studio registrativo DESTINY-Breast03, che ha arruolato 524 pazienti, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 28,8 mesi con trastuzumab deruxtecan rispetto a 6,8 mesi con trastuzumab emtansine (T-DM1), che finora ha rappresentato lo standard di cura. Trastuzumab deruxtecan inoltre ha dimostrato una riduzione del 36% del rischio di morte e il 77,4% dei pazienti era vivo a due anni rispetto al 69,9% con T-DM1.2 “L’introduzione di trastuzumab deruxtecan nella pratica clinica quotidiana risponde a un’importante esigenza dei pazienti con malattia metastatica, cioè di disporre di una terapia con un’efficacia elevata, da somministrare per un lungo periodo, e con risultati mai visti finora – afferma Lucia Del Mastro, Professore Ordinario e Direttore Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova. Grazie all’approvazione della rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan da parte di AIFA, diventa ancora più concreta la possibilità di tenere sotto controllo a lungo termine la malattia metastatica”. Prof.ssa Lucia Del Mastro - Oncologia Medica Ospedale San Martino Università Genova
SPECIALI
7^ CONGRESSO FONDAZIONE ONDA: LE DISUGUAGLIANZE DI GENERE INCIDONO SULLA SALUTE PSICOFISICAIstituzioni, società scientifiche ed esperti riuniti nel 7° Congresso Nazionale di Fondazione Onda, dal titolo “L’impatto delle diseguaglianze di genere sulla salute e sulla ricerca scientifica”. Nella società di oggi persistono diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari legate a vari determinanti di salute: condizioni ambientali, socioeconomiche, culturali, di istruzione, di reddito, di rete famigliare e sociale. In particolare, in alcune aree terapeutiche affrontate nel Congresso, salute mentale, oncologia, salute sessuale e riproduttiva, salute cardiometabolica, persistono diseguaglianze nell’accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura. Afferma Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda: «Vi sono particolari gruppi di popolazione con specifici bisogni di salute e maggiori difficoltà di accesso ai servizi: donne vittime di violenza, persone in carcere, migranti, transgender. È nostro compito alleviare le disuguaglianze presenti, nell’ottica di alleggerire anche il carico morale e mentale che grava su chi è svantaggiato, che purtroppo spesso sono donne. È oltremodo importante dare un contributo per ridurre il gender gap in sanità e nella ricerca scientifica». Francesca Merzagora – Presidente Fondazione ONDA
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