|
|
|
|
Venerdì 12 maggio 2023 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
|
|
GINECOLOGIA Adenomiosi, questa sconosciuta
“E’ una patologia che confonde medici e pazienti e su cui non abbiamo un “consenso” sui vari temi quali l’epidemiologia, la prevalenza, i sistemi diagnostici (ecografia vs risonanza magnetica) e sui suoi effetti sulla fertilità – afferma Sergio Schettini – vicepresidente AOGOI. Le ultime metanalisi confermano il raddoppio del tasso di abortività. Ma mancano trials randomizzati, la letteratura è fatta di dati controversi perché la metodologia è diversa tra studi di coorte e studi retrospettivi con difficoltà quindi di arrivare ad una sintesi. Questo poi porta a conflitti di omogeneità di trattamento: chirurgia? ma quale? Non abbiamo dati per affermare che una tecnica sia migliore delle altre. Abbiamo sicuramente una traiettoria ma se andiamo al rigore scientifico metodologico ci rendiamo conto che l’evidenza è molto fragile. Lo stesso per le pazienti infertili: prima la chirurgia o prima la PMA? Con quali protocolli? E da ultimo: gli outcomes ostetrici come l’emorragia post partum, mal presentazione fetale, le alterazioni della placentazione e il rischio di rottura d’utero per le donne sottoposte a chirurgia. Gli studi in arrivo vengono da Cina, Corea, Giappone dove l’epidemiologia sembra essere maggiore ma i datti occidentali mancano di “robustezza” di evidenze. Ci confrontiamo quindi oggi con una malattia con più domande che risposte. A breve avremo i risultati di una “consensus” che ho coordinato per SIGO e potremo avere maggiori certezze.”
Dr. Sergio Schettini – vicepresidente AOGOI
ENDOCRINOLOGIA 7th AME Diabetes Update: fra linee guida e frontiere terapeutiche
L’endocrinologo-diabetologo oggi è chiamato ad un trattamento a 360°. “I grandi successi ottenuti con gli analoghi del GLP1 e dagli inibitori degli SGLT2 – afferma Olga Eugenia Disoteo - Dirigente Medico 1 livello SSD Diabetologia Ospedale Niguarda di Milano - erano la migliore terapia “on top” per quanto riguarda il rischio cardiovascolare. Trattare le patologie metaboliche nel 2023 significa raggiungere degli obiettivi, ovvero almeno 53 mmol/mol per quanto riguarda la glicata, ma auspicabile inferiore a 48. Per quanto riguarda la dislipidemia se un paziente è ad alto rischio cardiovascolare le linee guida dell’ESC ce lo dicono chiaramente: bisogna cercare di raggiungere con tutti i metodi possibili un valore di LDL inferiore a 70 o meglio inferiore a 55 nei pazienti con diabete o altri fattori di rischio come obesità, ipertensione, pregresso evento cardiovascolare o microalbuminuria. Lo stesso per la pressione arteriosa con obiettivo 130-80 mmHg.” E nel paziente obeso? “Esistono terapie farmacologiche che debbono essere iniziate precocemente - conclude Disoteo. Già un BMI 27 associato a a fattori di rischio come diabete e dislipidemia costituisce indicazione al trattamento farmacologico.
Olga Eugenia Disoteo - Dirigente Medico SSD Diabetologia Ospedale Niguarda Milano
GINECOLOGIA “SOS – Tenere”: ovvero 500.000 nati in più all’anno.
E’ l’obiettivo con cui si è aperta la terza edizione degli “Stati Generali di Natalità”, organizzato l’11 e 12 maggio all’ Auditorium della Conciliazione a Roma a cui hanno partecipano anche Papa Francesco e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Due giorni per discutere di “culle vuote”, riflettere su un tema capace di unire tutto il Sistema Paese provare a fare proposte concrete per invertire il trend demografico ed immaginare una nuova narrazione della natalità̀. Italia sempre più vecchia, non è una novità. La fertilità, calcolata come il numero medio di figli per donna, ha toccato il suo apice a metà degli anni ‘60 con la fine del boom economico del dopoguerra. Il quadro che emerge dalle previsioni è, sotto questo aspetto, abbastanza unanime: da qui al 2100 la popolazione dello Stivale, oggi 58,8 milioni, è destinata a contrarsi. Di quanto? Dipende dagli scenari. Si va dai 7 milioni in meno ipotizzati dalla proiezione standard alla sostanziale stabilità se da qui alla fine del secolo prefiguriamo un contesto di immigrazione ingente. Al contrario, se il flusso di immigrati fosse inferiore alle previsioni, la popolazione italiana potrebbe scendere fino a 44 milioni (12 in meno rispetto a quella odierna). Valori analoghi (41 milioni) se assumiamo che la fertilità resti bassa.
Sul tema della decrescita e sul ruolo delle Società Scientifiche il commento del prof. Vito Trojano – presidente eletto SIGO.
|
|
|
|