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Venerdì 7 aprile 2023 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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ONCOLOGIA “Tripletta” per tumore prostata ad alto volume
Un sessione del congresso “Pro State of Art” organizzato a Trento lo scorso gennaio, ha affrontato il caso clinico di un paziente con tumore alla prostata metastatico ormonosensibile, Gleason 9 e avviato ad intervento di prostatectomia radicale. A seguito di PSA post operatorio non azzerato (3 ng/ml) il paziente è stato sottoposto ad una PEC PSMA che presenta multipli secondarismi a livello osseo, oltre ad una recidiva locale e al primo linfonodo già localizzato. E’ definibile quindi con malattia ad “alto volume”. Dopo un primo trattamento con ADT (deprivazione androgenica) il paziente è stato successivamente trattato con apalutamide che ha permesso un’ottima risposta del PSA. Il panel del congresso, in particolare il prof. Nicolas Mottet, ha concordato che la chirurgia non era da intraprendere, mentre era preferibile una radioterapia. Anche l’ADT non è più considerabile, a favore di un trattamento di combinazione, o meglio in “tripletta” che ben si adatta ad alto volume di malattia. Silke Gillessen e Karim Fizazi hanno inoltre suggerito che in assenza dell’inibitore di nuova generazione sarebbe stato opportuno un trattamento chemioterapico, come indicato da una recente metanalisi, in quanto non vi siano significative differenze in base al volume di malattia. Il caso è stato presentato dal dr. Carlo Cattrini, dell’oncologia medica dell’Ospedale della Carità di Novara. Dr. Carlo Cattrini – Oncologia medica – Ospedale della Carità - Novara
GINECOLOGIA “Imparare dal passato”, errori in ginecologia
“La storia della medicina è un affascinante viaggio nel tentativo degli esseri umani di controllare la natura e di diventarne se non proprio i padroni, almeno i conducenti”. Così Claudio Crescini, ginecologo e già vicepresidente nazionale Aogoi - introduce la sua nuova pubblicazione "Imparare dal passato" (Piccin Editore) un viaggio attraverso le pratiche ostetriche e ginecologiche che non hanno retto alla prova delle evidenze scientifiche: dall' episiotomia all’amnioressi, alla spirale mortale, dal Talidomide al DES. “Pratiche e terapie oggi superate che confermano che la medicina non fa miracoli, ma che è una scienza in continua evoluzione – conclude Crescini – e che progredisce nel suo obiettivo di salvaguardare la salute dell’uomo per aggiustamenti, errori e vittorie”. Un libro rivolto a studenti di medicina ma anche a professionisti affermati per un momento di riflessione sul percorso e le insidie della medicina moderna. Dr. Claudio Crescini - ginecologo. Past vice president Aogoi.
EMATOLOGIA
Nuovi farmaci per piastrinopenia immune.
La piastrinopenia immune (PTI) è una patologia mediata da un disordine immunologico che non riconosce più come “self” le piastrine bensì come un estraneo, una particella virale o batterica, con una autoaggressione data dal sistema linfocitario B o T. E’ una malattia rara, con 2-6 casi ogni 100.000 abitanti/anno. La diagnosi di ITP viene effettuata per esclusione. Dal punto di vista clinico la malattia è caratterizzata dall’assenza di ogni altro sintomo che non sia direttamente relazionabile alla piastrinopenia. L’analisi morfologica al microscopio ottico di un campione di sangue è fondamentale per la diagnosi. La PTI, se le piastrine sono particolarmente basse di numero (<20.000), determina una clinica emorragica con petecchie, ecchimosi, ematomi fino ad arrivare ad emorragie del tubo digerente o cerebrali. Il trattamento in prima linea – spiega il dr. Nicola Vianelli dell’U.O. di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna - è basato sull’uso di cortisone per passare in caso di recidiva all’immunosoppressione con rituximab che distrugge i linfociti B per 6-9 mesi, o gli agonisti dei recettori della trombopoietina. Una novità è data dai nuovi avatrombopag, più gestibile e maneggevole tra gli agonisti del TPO-R, e da fostamatinib inibitore orale dell'enzima SYK. Il principale obiettivo della terapia è quello di ridurre il rischio emorragico e quindi di mantenere il numero di piastrine a livelli non pericolosi per la salute.Dr. Luca Trodella – Dr. Nicola Vianelli – UO Ematologia – AOSP Uni Bologna
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