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Lunedì 28 Novembre 2022 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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GINECOLOGIA La PMA - procreazione medicalmente assistita - risolve l’80% dei casi di infertilità “assoluta”.
L’infertilità di coppia è definita come “la mancanza di un concepimento nei 12 mesi di rapporti non protetti, afferma il prof. Alberto Revelli, direttore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino. In realtà questa definizione è quella della infertilità “spontanea”, ossia dell’incapacità di concepire in maniera naturale. Oggi i trattamenti medici con la PMA riescono a risolvere l’80% circa dei casi e sono solo il 20% i casi di infertilità “assoluta” che non possono essere risolti con l’intervento medico. Nella maggioranza dei casi l’infertilità “assoluta” è dovuta alla donna, a causa dell’invecchiamento degli ovociti e che si deteriorano arrivando ad una situazione di anomalia strutturale genetica e funzionale statisticamente intorno ai 44 anni di età nella razza bianca caucasica. Solo il 5% delle infertilità “assolute” – conclude Revelli - dipendono da fattori maschili, che sono collegati alla totale assenza di spermatozoi, essenti in biopsia testicolare e quindi non recuperabili nemmeno chirurgicamente.
ENDOCRINOLOGIA
Pubblicate le nuove linee guida “WPH World Professional Association for Transgender Health” per il percorso di identità di genere.
I “disturbi d’ identità di genere sono in larga crescita. “Notiamo sempre più adolescenti e giovani adulti – afferma il dr. Piernicola Garofalo – Past President AME, che chiedono un supporto perché si sentono a disagio con la propria corporeità. Sono quindi di conseguenza sempre di più i percorsi che i medici e le strutture sanitarie debbono affrontare e che richiedono regole di ingaggio, di condivisione di terapie e linee guida che proprio recentemente sono state messe a punti dalla WPATH World Professional Association for Transgender Health, l’associazione mondiale dei disturbi dell’identità di genere. Sono linee guida che orientano le scelte del paziente. Però non dimentichiamo che le linee guida orientano le scelte del paziente, ma non decidono il percorso individuale che invece si attiene sempre al rapporto singolo medico-paziente. L’affermazione di una nuova identità “è un percorso lungo, che richiede diversi anni di “real-life”, di trattamenti farmacologici, conclude Garofalo. Ma è tale la volontà della persona di affermare una identità corporea diversa da quella “assegnata” alla nascita che è fondamentale accompagnare la persona con un team multidisciplinare che fornisca i supporti adeguati.
ONCOLOGIA
I tre assi per definire lo stato della ricerca in oncologia polmonare.
Lo stato della ricerca clinica italiana nell’ambito della patologia polmonare è stato ben rappresentato all’ultimo congresso nazionale AIOM. “Lo spaccato che oggi possiamo evidenziare riguardano tre assi fondamentali: il primo legato alla RWE real world evidence, ovvero – spiega Diego Cortinovis, SC Oncologia medica – ASST Ospedale S. Gerardo di Monza (MB) - a quei dati che ci servono per trattare al meglio i nostri pazienti nella pratica clinica, senza avere quei “bias” che la ricerca ha necessariamente quando andiamo a testare nuovi farmaci; il secondo asse riguarda l’ “oncogene addiction” ovvero la migliore scelta nel trattamento biologico, andando a risolvere i meccanismi di resistenza e come bypassare di fatto la resistenza. Il terzo asse è l’esplorazione di nuove combinazioni terapeutiche nei cosiddetti tumori orfani come, ad esempio, nel cancro squamo-cellulare del polmone, ed in questo ambito la ricerca indipendente si sta muovendo sia per la profilazione genomica sia per quanto riguarda l’efficacia di combinazione di immunoterapia e chemioterapia.
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