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Venerdì 14 gennaio 2022 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici. |
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GINECOLOGIA Congresso Nazionale SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE 2021. Italia all’avanguardia nel mondo per il trapianto d’utero.
Il 21 agosto 2020 è stato effettuato il primo trapianto d’utero in Italia in una donna affetta da Sindrome di Rokitansky, malformazione congenita che comporta il mancato sviluppo – parziale o completo – della vagina e dell’utero. “Nel nostro Paese il trapianto d’utero è autorizzato solamente da donatore in morte cerebrale” – riporta il prof. Paolo Scollo, Direttore del Dipartimento Materno-infantile e UOC di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale Cannizzaro di Catania. “Inoltre, i requisiti di selezione sono molto restrittivi. La preparazione all’intervento è un procedimento discretamente lungo, da 6 a 12 mesi. Innanzitutto, è necessario valutare la fertilità della paziente al fine di una futura gravidanza; se le ovaie producono dei follicoli vengono stimolate affinché si possa effettuare una crioconservazione dell’ovocita, non più possibile dopo il trapianto per via dei farmaci immunosoppressori somministrati. La paziente viene poi messa in lista di attesa e aspetta un donatore compatibile. L’espianto ed il trapianto da noi eseguiti hanno richiesto circa 24 ore in totale e l’impegno di 52 persone. Il trapianto è riuscito e, a più di un anno, non si è verificato alcun fenomeno di rigetto. A breve la paziente inizierà il primo ciclo di PMA”. Prof. Paolo Scollo – Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e UOC Ostetricia e Ginecologia, AO Cannizzaro di Catania
ONCOLOGIA Mieloma multiplo recidivato/refrattario. Isatuximab: nuova opzione di trattamento.Per i pazienti con mieloma multiplo, che hanno già ricevuto due trattamenti in precedenza e mostrato una progressione della malattia, è ora disponibile Isatuximab: anticorpo monoclonale somministrabile per via endovenosa in combinazione con Pomalidomide e Desametasone. “Il mieloma multiplo è una patologia in aumento; in Italia l’incidenza oscilla tra 7 e 10 nuovi casi ogni 100 mila abitanti” – espone il prof. Paolo Corradini, Direttore del Dipartimento di Ematologia all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Si tratta di una malattia tipica dell’anziano, spesso fragile. Per questo è importante che le terapie non siano solo efficaci ma anche ben tollerate, che non impattino sulla qualità della vita e siano adatte a pazienti con comorbidità”. Prosegue il professore: “la ricerca degli ultimi 15 anni ha generato nuove categorie di farmaci. La combinazione Isatuximab, Pomalidomide e Desametasone si è dimostrata efficace nell’allungare la sopravvivenza libera da malattia e nel migliorare le risposte. Inoltre, si è rivelata ben tollerata, priva di effetti collaterali particolarmente rilevanti e utilizzabile anche in pazienti con insufficienza renale, complicanza abbastanza frequente nelle persone affette da mieloma multiplo”.Prof. Paolo Corradini – Direttore del Dipartimento di Ematologia, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
SPECIALIIl futuro della medicina è adesso. Intelligenza artificiale, sensori, machine learning.“Il futuro della medicina è sempre meno biologico e sempre più digitale” – asserisce il prof. Luca Pani, Ordinario di Farmacologia del Dipartimento di Neuroscienze all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. “Spesso la biologia e la medicina classica ci consentono di agire in maniera tardiva rispetto al digitale. Oggi facciamo parte di un enorme database; le tecnologie che tutti noi possediamo e utilizziamo ci forniscono delle informazioni in merito alla possibilità di andare incontro ad una malattia”. Esemplifica il professore: “per quanto concerne il diabete e più in generale la sindrome metabolica, grazie alle macchine digitali possiamo monitorare il sonno, controllare l’alimentazione, l’attività fisica.La medicina digitale, la ‘next generation’ sarà questa: sensori, monitor di attività, analisi dei ‘pattern’ – segnalazione del cambio di abitudini come la riduzione del sonno – e interfaccia uomo-macchina (intelligenza artificiale e machine-learning).Le nuove macchine apprendono da sole e identificano connessioni inaspettate. Ovviamente necessitano di sperimentazione; tuttavia, questi sistemi mettono in relazione a livello profondo dati strutturati e no, che generano conoscenza velocemente”. E evidenzia: “il futuro è adesso”.Prof. Luca Pani – Ordinario di Farmacologia, Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia
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