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Lunedì 24 dicembre 2021 |
Gentili Utenti, la redazione e la produzione di Medline Tv per le festività di fine anno sospende le pubblicazioni fino al Gennaio 2022 concedendosi una pausa.
Buone feste e Buon 2022 |
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DIABETOLOGIA 20° Congresso Nazionale AME. Prevenire il diabete: terapie emergenti nel paziente a rischio.Uno dei Corsi svoltisi nell’ambito del 20° Congresso AME - Associazione Medici Endocrinologi ha avuto come focus le terapie emergenti per la prevenzione del diabete nel paziente a rischio. “Il fattore principale su cui è possibile intervenire per prevenire il diabete è il sovrappeso o l’obesità” – sottolinea la dott.ssa Alessandra Fusco, Diabetologa del Polo Diabetologico Villaricca Asl Napoli 2 Nord. “Una grossa innovazione è rappresentata dagli agonisti del recettore del GLP-1: sono in grado di indurre un significativo calo ponderale e quindi di ridurre l’incidenza del diabete in soggetti predisposti. Come evinto da dati preliminari anche le glifozine sono farmaci molto interessanti in tal senso. Durante l’evento si è parlato, inoltre, del ruolo della chirurgia bariatrica. La ‘sleeve gastrectomy’ e il bypass gastrico, diminuendo il grasso viscerale, hanno un potenziale effetto per quanto concerne la prevenzione del diabete di tipo 2. Infine, è stato fatto un accenno ad una classe farmacologica che molto probabilmente utilizzeremo nel prossimo futuro: gli agonisti duali, agonisti del GIP e del GLP-1, in grado di mimare l’azione di due ormoni gastrointestinali e risultati molto efficaci sia nel migliorare il compenso glicemico sia nell’indurre un calo ponderale”.Dott.ssa Alessandra Fusco – Diabetologa, Polo Diabetologico Villaricca Asl Napoli 2 Nord
GINECOLOGIA Congresso Nazionale SIGO 2021. Priorità della ginecologia oggi: denatalità; percorsi diagnostici e terapeutici.A pochi giorni dalla conclusione del Congresso Nazionale della SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia – e delle Società Federate (AOGOI, AGUI e AGITE) 2021 il prof. Nicola Colacurci, nuovo Presidente SIGO, chiarisce quelle che saranno le priorità della ginecologia italiana.“Bisogna superare il momento dell’urgenza Covid-19 e per questo ci stiamo dedicando molto alla vaccinazione anti-Covid nelle donne gravide, alla sicurezza dei Punti Nascita” – dichiara il professore. “Tuttavia, dovremo soffermarci su un’altra problematica fondamentale: la denatalità. Siamo assolutamente a disposizione delle Istituzioni per mettere in atto delle strategie integrate. È necessario incentivare i Centri PMA, rendendo possibile una fruizione di questi quanto più estesa e omogenea in tutta l’area nazionale, e pensare alla donna in tutte le fasi della sua vita, anche al suo benessere in peri e post menopausa”. E conclude: “la pandemia ha modificato in maniera significativa gli approcci diagnostici e terapeutici. Vi sono numerose condizioni estremamente invalidanti – come il dolore pelvico cronico, l’endometriosi, problematiche uroginecologiche quali incontinenza, prolasso e atrofia vaginale – che dovranno essere riposte al centro della nostra attenzione”.Prof. Nicola Colacurci – Presidente SIGO - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia
ONCOLOGIALinfoma diffuso a grandi cellule B. Possibile strategia terapeutica mediante recettore nucleare LXR.Di recente è stato lanciato il 6° bando ‘Fondazione Roche per la ricerca indipendente’ e sono stati premiati i migliori Progetti di Ricerca di scienziati under 40 dell’edizione 2020. “Solo il 60% dei pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B risponde alle terapie standard; sussiste la necessità di identificare dei trattamenti alternativi” – spiega una dei vincitori, la dott.ssa Maria Carmela Vegliante, Ricercatrice dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari. “Il nostro gruppo si occupa da anni del microambiente, che si è dimostrato avere un ruolo prognostico in questo tipo di neoplasia. Il nostro obiettivo è studiare il ruolo di un recettore nucleare chiamato ‘LXR’ (Liver X Receptor) in una particolare popolazione immunitaria del microambiente: i macrofagi. Questi possono agire – in base agli stimoli esterni, all’interazione con le altre cellule del microambiente e con il tumore stesso – da alleati o nemici del tumore”. Prosegue la dottoressa: “abbiamo osservato che questo recettore nucleare è associato ai macrofagi che hanno un’attività antitumorale. Ora vorremmo comprendere se, modulando LXR, sarebbe possibile modificare la funzione dei macrofagi, soprattutto quelli con attività protumorale, attivando la risposta immunitaria contro il tumore”.Dott.ssa Maria Carmela Vegliante – Ricercatrice, Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari
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