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Lunedì 23 luglio 2021 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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UROLOGIA
XXVIII Congresso Nazionale AURO.it. Il dolce dormire e le patologie urologiche.
Durante il XXVIII Congresso Nazionale AURO.it - Associazione Urologi Italiani si è svolta una sessione, in collaborazione con AIMS - Associazione Italiana di Medicina del Sonno, sulle correlazioni tra sonno patologico e patologie urologiche. “Gli studi sui legami tra il tumore della prostata e la patologia del sonno sono esplosi nell’ultimo quinquennio” – riporta il dott. Sebastiano Spatafora, Responsabile di Alta Specialità in Endourologia dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia. “Alcune evidenze suggeriscono che ci possa essere un’azione favorente lo sviluppo del tumore nei soggetti che non dormono adeguatamente. D’altro canto, è comprensibile come la consapevolezza di avere un tumore e le cure necessarie possano avere un impatto negativo sul sonno dei pazienti”. Prosegue il dottore: “esiste un nesso causale tra sonno patologico e fertilità, sono stati rilevati livelli di testosterone più bassi nei malati che non dormono bene e, di conseguenza, calo della libido e disfunzione erettile. I disturbi del sonno possono poi essere una delle cause della nicturia, che le patologie prostatiche spesso comportano. In ultimo, sono state discusse le ripercussioni di un buon sonno in ospedale sulla guarigione dei ricoverati”.
Dott. Sebastiano Spatafora – Responsabile di Alta Specialità in Endourologia, Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia

ONCOLOGIA Bando “Roche per la Medicina di Precisione”. Premiati IEO e Ospedale Universitario di Parma.
L’azienda farmaceutica Roche ha premiato con 300mila euro totali i 6 Progetti di Ricerca indipendenti vincitori del Bando ‘Roche per la Medicina di Precisione’, tra i quali: lo IEO - Istituto Europeo di Oncologia (Mi) e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “In molti casi l’origine e lo sviluppo del tumore sono governati da alterazioni genomiche; diventa fondamentale poter individuare la specifica mutazione ed intervenire con terapie mirate” – commenta il dott. Giordano Beretta, Presidente AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica. “Il nostro obiettivo è sfruttare la biopsia liquida per aumentare le opportunità terapeutiche e migliorare la sopravvivenza delle donne con tumore mammario triplo negativo” – afferma il dott. Paolo D'Amico, Specializzando in Oncologia presso lo IEO. Il lavoro del gruppo di Parma è invece volto a creare un Piano Assistenziale Individuale Molecolare per i pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. “La biopsia liquida consente di studiare i meccanismi molecolari che determinano la resistenza alle terapie e di personalizzare il trattamento” – dichiara il prof. Marcello Tiseo, Coordinatore del percorso diagnostico-terapeutico Oncologia toracica dell’AO di Parma.
Dott. Giordano Beretta – Presidente AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica Dott. Paolo D'Amico – Specializzando in Oncologia, Istituto Europeo di Oncologia (Mi) Prof. Marcello Tiseo – Coordinatore PDT Oncologia toracica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

SPECIALI Malattia di Crohn. Indagine rivela il disagio nutrizionale e relazionale dei pazienti.
Un’indagine realizzata nell’ambito della campagna sociale ‘Crohnviviamo - Storie di giovani che la malattia di Crohn non può fermare’ ha evidenziato l’impatto dell’alimentazione sulla vita dei malati. “Lo studio ha coinvolto 1.104 intervistati: pazienti, genitori di pazienti in età pediatrica, medici gastroenterologi e pediatri” – spiega la prof.ssa Guendalina Graffigna, Direttrice del Centro EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha condotto la ricerca. “7 pazienti su 10 riferiscono di prestare molta attenzione all’alimentazione, che può diventare un elemento di frustrazione, fatica e sofferenza. Il 40% dei medici ritiene che l’alimentazione possa influenzare l’andamento delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI) e tutti presentano una consapevolezza di come alcune scelte alimentari possano avere un impatto maggiore, indicando alcuni prodotti come evitabili: cibi piccanti, speziati e junk food. Esiste un’interconnessione forte tra salute mentale e ciò che mangiamo, gli studi scientifici lo dimostrano. 6 malati su 10 sostengono che il proprio modo di mangiare a causa delle MICI abbia un impatto sulla vita quotidiana, sulla possibilità di essere inclusi attivamente nella comunità di riferimento”.Prof.ssa Guendalina Graffigna – Direttrice del Centro EngageMinds HUB, Università Cattolica del Sacro Cuore

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