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Venerdì 23 aprile 2021 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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UROLOGIACarcinoma vescicale superficiale vs. muscolo-invasivo. Rischi, costi e impatto sociale. Il carcinoma della vescica, quarto tumore solido per frequenza, colpisce in proporzione superiore il sesso maschile, generalmente per via della professione, abitudine al fumo e stili di vita. “Pur non essendo, nella maggioranza dei casi, minaccioso per la vita, il tumore vescicale ‘superficiale’ – non muscolo-invasivo – espone il paziente al rischio di ricadute” – ricorda il prof. Massimo Maffezzini, Direttore Urologia ASST Ovest Milanese. “Questa neoplasia tende a riformarsi a distanza di tempo, comportando esami di controllo più o meno invasivi, cure successive ad ogni episodio in cui si manifesta e la necessità di seguirne l’evoluzione, prevenendo il rischio che si trasformi in una malattia muscolo-invasiva. Il tumore della vescica muscolo-invasivo implica l’asportazione della vescica, una cistectomia radicale, con tempi di ricovero e di intervento impegnativi. In aggiunta, ne derivano delle conseguenze: dalla ricostruzione più semplice, l’applicazione di una stomia alla cute dell’addome, a ricostruzioni più complesse che prevedono l’utilizzo di tratti di intestino del paziente”. Conclude il professore: “per questi motivi, il carcinoma vescicale è il tumore solido che richiede la maggiore spesa pubblica di denaro per la Sanità”. Prof. Massimo Maffezzini – Direttore Urologia ASST Ovest Milanese
ONCOLOGIA Angioma epatico: dalla diagnosi all’eventuale asportazione chirurgica.L’angioma epatico è una lesione benigna tendenzialmente asintomatica alquanto frequente nella popolazione, con un’incidenza del 5-20%. “Dal punto di vista delle indagini radiologiche, gli esami convenzionali come ecografia, TAC e risonanza magnetica sono adeguati a stabilire una diagnosi di certezza” – afferma la dott.ssa Francesca Ratti, Chirurgo epatobiliare all’Ospedale San Raffaele (Mi). “Una corretta gestione delle lesioni angiomatose prevede, se la diagnosi è sicura e non sono riportarti sintomi, che il paziente venga riferito solamente ad una valutazione ecografica periodica dell’eventuale incremento dimensionale. I pazienti sintomatici devono essere esaminati per escludere delle comorbidità che potrebbero giustificare i sintomi e per essere candidati all’asportazione chirurgica. La rottura spontanea o traumatica di un angioma è un evento molto raro. Per la patologia benigna si tende a privilegiare l’approccio mininvasivo, laparoscopico o robotico; l’asportazione può essere preceduta da un controllo vascolare della lesione mediante procedura di embolizzazione, realizzata un paio di giorni prima, per rendere l’operazione tecnicamente più agevole e contenere il rischio di sanguinamento intraoperatorio”.Dott.ssa Francesca Ratti – Chirurgo epatobiliare, Ospedale San Raffaele (Mi)
SPECIALI Alimentazione e salute del bambino. Il ruolo dell’introduzione precoce della dieta mediterranea.Numerosi studi scientifici identificano la dieta mediterranea come lo schema alimentare che apporta i benefici maggiori alla nostra salute. Il gruppo di alimenti che la caratterizzano – frutta, verdura, legumi, pesce, fibre solubili – risulta avere un ruolo antinfiammatorio. Inoltre, il microbiota intestinale sembrerebbe essere influenzato dal tipo di nutrimento che una persona assume molto precocemente. “Dal concepimento ai 2 anni si impiantano le basi per la salute di un individuo” – dichiara la dott.ssa Raffaella De Franchis, Pediatra di Famiglia, Area Alimentazione e Nutrizione della FIMP - Federazione Italiana Medici Pediatri. “In tal periodo i passaggi alimentari devono essere mirati allo sviluppo corretto del microbiota e ad indirizzare il bambino verso gli alimenti sani della dieta mediterranea. Noi Pediatri stiamo anticipando il momento in cui si insegna a mangiare in maniera corretta. Il gusto per il dolce è innato e va modulato nelle primissime epoche della vita. La non offerta di alimenti zuccherini nei primissimi mesi di vita e un’alimentazione complementare adeguata – composta da cibi che stimolino il gusto del bambino verso determinati sapori – fanno sì che lui ‘accetti’ più facilmente la dieta mediterranea”.Dott.ssa Raffaella De Franchis – Pediatra di Famiglia, Area Alimentazione e Nutrizione FIMP - Federazione Italiana Medici Pediatri
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