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Venerdì 2 aprile 2021 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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ONCOLOGIAStudio di Fase 3 RxPONDER. No alle chemioterapie superflue grazie ai test genomici. È stato recentemente presentato lo studio di fase 3 RxPONDER, studio prospettico randomizzato che ha coinvolto più di 5mila donne con tumore del seno HR-positivo, HER2-negativo e linfonodi ascellari positivi da 1 a 3, in assenza di metastasi a distanza. L’obiettivo era determinare quali pazienti traessero vantaggio dalla chemioterapia adiuvante e quali potessero evitarla, ottenendo risultati similari con la sola terapia ormonale. “Nelle donne con un Recurrence Score del test Oncotype DX tra 0 e 25 in postmenopausa, il tasso di sopravvivenza libera da malattia invasiva è risultato di 91,9% con sola endocrinoterapia e di 91,6% con chemioterapia più endocrinoterapia” – illustra il prof. Giuseppe Curigliano, Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative, IEO (Mi). “In premenopausa c’era invece un vantaggio: 94,2% con chemioterapia più endocrinoterapia vs. 89% con sola endocrinoterapia”. Conclude il professore: “nelle donne in menopausa con le caratteristiche descritte si può omettere sicuramente l’utilizzo di chemioterapia adiuvante senza compromettere il tasso di sopravvivenza libera da malattia invasiva; diversamente, nelle donne in premenopausa emerge un beneficio dall’aggiunta di chemioterapia”. Prof. Giuseppe Curigliano – Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative, IEO (Mi)
CARDIOLOGIA Pallone medicato: evoluzione delle tecnologie e applicazioni future.I palloni medicati (DCB), da tempo utilizzati per il trattamento della restenosi intra-stent, si stanno rivelando promettenti anche in altri scenari clinici e anatomici. Nell’ambito dei vasi nativi, lo studio BASKET-SMALL 2 e il recente PICCOLETO II, sponsorizzato da GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica, sul DCB al farmaco Paclitaxel di ultima generazione, hanno portato notevoli risultati. “La letteratura offre una serie di novità molto interessanti” – commenta il dr. Bernardo Cortese, Direttore di Cardiologia presso la Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Mi) e Presidente del Comitato Scientifico della ‘Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare’ (RIC). “Questo grazie anche alla capacità del pallone medicato di far crescere le dimensioni del vaso a distanza di mesi dopo la procedura”. Al giorno d’oggi, oltre al Paclitaxel vi sono nuovi farmaci impiegati nei DCB, quali il Sirolimus o il Biolimus A9. Racconta il professore: “Siamo analizzando gli incoraggianti dati dello studio internazionale EASTBOURNE, nato in Italia, sul pallone medicato al Sirolimus”. E puntualizza, in merito all’avvenire: “il futuro non riguarderà soltanto il confronto tra pallone e stent, ma come utilizzarli nei nostri pazienti più complessi”.Dr. Bernardo Cortese – Direttore di Cardiologia della Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (Mi)
SPECIALI Atrofia muscolare spinale. Identificazione precoce dei sintomi e gestione della disfagia.“L’atrofia muscolare spinale è una malattia neuromuscolare degenerativa che interessa il secondo moto neurone, una patologia genetica autosomica recessiva” – ricorda la dott.ssa Michela Coccia, Coordinatrice del Centro integrato per le Malattie Neuromuscolari, A.O.U. Ospedali Riuniti di Ancona. “Si manifesta con una debolezza muscolare progressiva e un’atrofia muscolare che riguarda prevalentemente gli arti, in particolare gli arti inferiori e le parti prossimali. Esistono diverse forme di SMA, che si differenziano in base a età di esordio e gravità dell’espressione clinica. Nelle forme più gravi la patologia condiziona anche la muscolatura respiratoria e deglutitoria. Il riconoscimento tempestivo della SMA è fondamentale perché esistono farmaci in grado di modificare la storia naturale della malattia”. Aggiunge la dottoressa: “la disfagia è piuttosto comune nella SMA; l’importanza di gestire adeguatamente questo problema dipende dal fatto che può determinare delle conseguenze che aggravano la prognosi: malnutrizione, disidratazione e predisposizione a infezioni polmonari. È necessario che le persone con atrofia muscolare spinale vengano valutate ogni 6 mesi o ogni anno dal team specializzato per la gestione della disfagia”.Dott.ssa Michela Coccia – Coordinatrice Centro integrato Malattie Neuromuscolari, A.O.U. Ospedali Riuniti di Ancona
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