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Venerdì 26 marzo 2021 |
Buongiorno dalla redazione di Medlinetv, la TV via internet dedicata ai medici specialisti. Questa settimana aggiornamenti, speciali, interviste, commenti e casi clinici.
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DIABETOLOGIAIpoglicemia in pazienti diabetici a rischio di eventi CV. È stato recente realizzato un documento congiunto SID - Società Italiana di Diabetologia e SIC - Società Italiana di Cardiologia sulla gestione del rischio cardiovascolare nel diabete contenente, tra gli altri, un contributo sull’ipoglicemia in pazienti diabetici con malattia CV. In questi pazienti è di fondamentale importanza il raggiungimento di un controllo glicemico ottimale, evitando eventi ipoglicemici. A tal scopo, è necessario includere nella strategia di trattamento antidiabetico farmaci con effetto protettivo sul sistema cardiovascolare. “Secondo le ultime Linee Guida della Società Europea di Cardiologia, basta essere diabetico da più di 10 anni per avere un rischio alto o molto alto di eventi cardiovascolari” – ricorda il prof. Agostino Consoli, Presidente SID. “Peggio ancora se sono presenti altri fattori di rischio quali, ad esempio, ipercolesterolemia, fumo di sigaretta o ipertensione. Alcune classi di farmaci, in particolare gli agonisti di GLP-1 e le Glifozine, hanno dimostrato di offrire una protezione dagli eventi cardiovascolari e consentono di migliorare il controllo metabolico, limitando il rischio di ipoglicemia. Abituiamoci, noi diabetologi, ad usare queste armi relativamente nuove, sicuramente potenti ed efficaci, in tutti i pazienti con diabete Tipo 2”. Prof. Agostino Consoli – Presidente SID - Società Italiana di Diabetologia
ONCOLOGIA Fondazione AIOM, specialisti e pazienti di oncologia al tempo del Covid-19. Le proposte della Presidente Stefania Gori.Fondazione AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica sta vivendo e cercando di arginare le difficoltà che medici e pazienti di oncologia stanno affrontando durante l’emergenza Covid-19 in termini di diagnosi e cura, tra cui: ritardi diagnostici, blocco degli screening, riduzione del numero di diagnosi di tumori maligni. “Fondazione AIOM ha diffuso a fine aprile un decalogo per raccomandare le regole da seguire nei reparti di oncologia e nelle strutture sanitarie, affinché si mantengano Covid-free” – racconta la dott.ssa Stefania Gori, Presidente Fondazione AIOM. “Nella prima ondata abbiamo assistito ad una riduzione degli accessi alle diagnostiche e ai reparti di oncologia, dovuta anche dalla paura dei cittadini di recarsi nelle strutture sanitarie. Nella seconda ondata abbiamo registrato un accesso maggiore, ma pur sempre ridotto”. Deduce la dottoressa: “questo ci fa capire come debba cambiare l’assistenza ai pazienti anche in ambito oncologico”. E propone una riorganizzazione: “il territorio dovrà essere più presente nell’assistere i pazienti oncologici, sia nella fase diagnostica sia nella fase terminale; bisognerà migliorare l’assistenza domiciliare nelle varie Regioni italiane e coinvolgere sempre di più i medici di Medicina Generale nei follow up”.Dott.ssa Stefania Gori – Presidente Fondazione AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica
SPECIALI L’impatto del Covid-19 sulla salute mentale e il benessere dei lavoratori.La pandemia da Covid-19 ha evidenziato delle problematiche preesistenti per quanto concerne la salute mentale ed il benessere del lavoratore, non sufficientemente considerati in passato. “Dobbiamo essere in grado di parlare di salute mentale sul posto di lavoro” – afferma la dott.ssa Francesca Viliani, Director Public Health di International SOS, azienda con presenza globale che fornisce servizi volti a protezione, salute e sicurezza della forza lavoro. “Il Covid-19 ha comportato un impatto sui lavoratori, innanzitutto su coloro che l’hanno contratto in maniera grave: oltre al ‘Long Covid’, le conseguenze fisiche, esiste uno stress post-traumatico legato all’esperienza. Vi sono poi gli effetti collaterali di vivere in una situazione pandemica, per esempio lo smart-working. La nostra vita è cambiata anche dal punto di vista lavorativo. Le aziende dovrebbero tenere in considerazione che la quotidianità di ogni lavoratore da casa è differente e dargli la possibilità di gestire la giornata lavorativa in modo diverso; incoraggiare i manager ad essere più consapevoli, ad avere delle interazioni individuali con i lavoratori per identificare sintomi o fattori che possano dare delle indicazioni sui loro problemi; normalizzare la discussione sulla salute mentale”.Dott.ssa Francesca Viliani – Director Public Health di International SOS
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